E tu, parli con il cuore?

La parola coraggio, come abbiamo visto nell’articolo precedente, ospita al suo interno tante sfaccettature come il cuore, suo luogo d’origine etimologico ma non solo.

Così come tanti sono i teatri in cui può avvenire la rappresentazione del coraggio o della paura, a seconda se a prendere il sopravvento sia l’una o l’altra faccia della medaglia.

Un palcoscenico, spesso letterale, su cui questi due antagonisti si contendono i favori del pubblico è quello del Public Speaking.

Non è un caso che un mio corso su questo argomento, quello del parlare in pubblico, abbia proprio questo titolo: Public Speaking da Paura.

Ho paragonato coraggio e paura a due facce della stessa medaglia. Immaginiamo una monetina che venga lanciata in aria e che nella sua rotazione mostri in modo velocissimo prima una faccia e poi l’altra, prima la testa e poi la croce. In questo caso la metà che uscirà vincitrice è assolutamente casuale, ma nel nostro cervello avviene una danza molto simile in cui due zone si contendono il centro del palcoscenico. Una danza che con la casualità della monetina ha ben poco a vedere, ma in cui la regione istintiva del nostro cervello, allo stesso modo di come fanno testa e croce, si contende i riflettori con quella più razionale: chi vince decide la modalità con cui parliamo con noi stessi ma, soprattutto, con le altre persone.

Ma torniamo al titolo del nostro articolo: “E tu, parli con il cuore?”

L’albero dell’umanità ha radici comuni, un tronco unico da cui si diramano due braccia di legno diametralmente opposte con le rispettive foglie tutte diverse le une dalle altre.

Due macrocosmi con al loro interno tante differenze, ma che rappresentano le due uniche risposte possibili alla domanda iniziale: SI’ e NO.

La seconda è quella delle persone estremamente razionali, che parlano di numeri, statistiche, concetti logici senza prevedere o mostrare alcun coinvolgimento emozionale.

Poi, sull’altro ramo, ci sono quelli che sono emozionali e che dicono , anche troppo! Quando parlano ci mettono cuore, emozioni, lacrime…

Due rami, uno dalle foglie blu della razionalità, e uno dalle foglie rosse dell’emotività.

Mille sfumature di blu e di rosso colorano i due rami a raccontare le mille differenze che comunque esistono all’interno di questi due modi di essere.

Quanti ne conosci di personaggi pubblici estremamente razionali ed estremamente emotivi? Quando li senti parlare riesci subito a immaginarli sull’albero, e sai bene se posizionarli sul ramo blu o su quello rosso. Fammi qualche nome nei commenti, ti va? Vediamo se abbiamo la stessa percezione!

Quel politico che pondera tutto, anche le reazioni esterne. Oppure quell’artista che mette in mostra tutto e, anche per questo, risulta essere innovativo, coraggioso.

Ecco il coraggio, siamo tornati da lui. Il coraggio di mostrarsi, di aprirsi, di dire quello che si ha in mente. I grandi innovatori, se ci pensi bene, sono tutti coraggiosi perché non hanno paura di ascoltare le critiche. Non hanno paura di parlare.

Ma questo vale anche quando sei in casa con i tuoi familiari, con gli amici o sul posto di lavoro.

La paura non mi dà il coraggio di parlare davvero con il cuore.

Ecco il perché di Public Speaking Da Paura.

Ma cosa vuol dire davvero parlare con il cuore? È, per prima cosa, un esempio di intelligenza emotiva. Chi sa farlo riesce ad entrare nell’intimità di chi lo ascolta, riesce a coinvolgerlo, riesce a stabilire un contatto che, le foglie blu, non sono in grado di ottenere. I buoni oratori tutta razionalità e niente cuore possono essere considerati preparati, anche interessanti da ascoltare… ma non faranno breccia nell’anima di chi li ascolta.

L’era digitale in cui viviamo ha esasperato un aspetto del coraggio, rendendoci più intrepidi.

Lo scudo della tastiera e dello schermo ci protegge dalle delusioni, dal confronto vero con le altre persone e, non a caso, gli episodi di bullismo e inciviltà varia fatta di offese e insulti, sono più semplici da realizzare in remoto che nella vita reale.

Ma allora bisogna parlare solo con il cuore? No, il cuore è il condimento che insaporisce la parola e la rende appetitosa, ma senza la razionalità può risultare indigesta come la parola intinta solo nella ragione. Mente e Cuore. La risposta è nel perfetto equilibrio tra questi due elementi che, se dosati con armonia, renderanno le tue parole una carezza per chi le ascolta.

Sei curioso di come si parla in pubblico mente-cuore? Per te c’è il nostro bonus gratuito del corso 👉Public Speaking da Paura“, in modo da iniziare ad approfondire cosa vuol dire parlare con il cuore.

Visto il successo di coinvolgimento dell’EQ Cafè Ottimismo e Fiducia del 18 ottobre, abbiamo deciso di fare il bis per allenarci sul coraggio, utile anche per parlare in pubblico:

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