La Semplicità è un punto di arrivo, non di partenza. La complessità, aggiungere e poi ancora aggiungere, non è necessariamente sinonimo di qualità. Pensiamo al cibo, dove un “banale” panino con la mortadella o un normale piatto di pasta al sugo riescono a placare la fame, quella vera, quella che ti assale al termine di una giornata intensa di lavoro, meglio di un elaboratissimo piatto di novelle cousine.

Oppure pensiamo all’arte, dove una canzone con soli tre accordi riesce ad emozionarci e a farci stare bene nonostante sia sprovvista di sovra incisioni, coretti, accordi complicati che si rincorrono.

Less is more! La semplicità è anche nel DNA di questo articolo che, altrettanto semplicemente, mutua il titolo da un concetto che non gira molto attorno alla questione e che non ha bisogno di particolari spiegazioni: quali emozioni stai allenando?

Mi auguro che la semplicità con cui lo sto scrivendo ti arrivi dritta al cuore e nella mente e tu, con altrettanta semplicità, possa trarne giovamento nel tuo percorso di miglioramento personale.

Non è voluto, non è premeditato o pianificato ma, molto probabilmente, questo articolo segue il solco tracciato da un articolo precedente, un articolo che sta riscuotendo molto successo, come mi testimoniano i dati di analisi ma, soprattutto, i riscontri che mi arrivano sotto forma di commenti e messaggi privati.

E tu che emozioni stai allenando?

Sì, perché le basi della neurologia, pur nella loro complessità, presentano anche delle informazioni semplici. Una di queste ci dice che noi siamo la somma dei nostri pensieri.

Una frase semplice, no? La prima volta che l’ho ascoltata, ha rappresentato per me una sorta di folgorazione risuonando nella mia testa come una specie di gong! Finalmente qualcuno era stato in grado di verbalizzare un concetto che sentivo mio ma che non sapevo bene come tirare fuori, come modellare e con quali parole: “Siamo la somma dei nostri pensieri!”

Una semplicità disarmante, ma quanta verità al suo interno! Questo “Vangelo” ha costituito il mio credo fino al mio approccio all’Intelligenza Emotiva quando, alla somma dei pensieri, ho aggiunto la somma delle emozioni e delle esperienze che facciamo.

Perché questo aggiustamento? Non bastavano solo i nostri pensieri? Andiamo a vederlo insieme. I nostri neuroni hanno la tendenza a seguire dei circuiti, dei “pattern” ricorrenti che sono dei veri e propri solchi scavati dalle nostre esperienze e dalle nostre emozioni che da esse scaturiscono. Questi solchi vengono scavati dal passaggio neuronale in modo da venire rinforzati, allenati, proprio per darci una risposta più forte, veloce, automatica.

Noi siamo le emozioni che alleniamo.

E tu, che emozioni stai allenando?

Durante la giornata a quali emozioni ti esponi? Torniamo un po’ al filo intermentale dell’articolo precedente a cui ho fatto riferimento qualche rigo più in alto: di cosa mi cibo, quali azioni faccio? Io sono la loro somma, sono il loro risultato.

Lo stesso vale per le nostre emozioni. A quali emozioni ci alleniamo? Quali sono le emozioni che esercitiamo più spesso rispetto alle altre? Anche la rabbia, certo! Anche lei viene allenata se litighiamo ogni giorno. Se ogni occasione è lo spunto per esercitarla, se ogni occasione è una scusa per tirarla fuori, ecco che i suoi muscoli si rinforzano, ecco che la sua forza si ingrandisce di volta in volta, con il suo solco che finisce per diventare il più scavato dentro di noi, mentre gli altri risultano trascurati, ricoperti di erbaccia e difficili da attraversare come stradine abbandonate che nessuno calpesta più.

Lo stesso accade quando accogliamo ogni notizia, ogni evento, ogni imprevisto con animo triste, rivolto al pessimismo invece che ad un sano ottimismo. Nel tempo, i pensieri negativi troveranno il loro sentiero sgombro da ostacoli, curato e ben levigato, adatto ad una corsa senza ostacoli.

Ma perché concedere questi benefici al sentiero del pessimismo quando possiamo farlo per quello dell’ottimismo? Siamo noi a decidere. Siamo noi ad allenare.

E tu, che emozioni stai allenando?

Ne parliamo e ne parleremo per tutto il 2023 in modo attivo e concreto, con l’ottimismo principe indiscusso dei nostri Eq-Café, a cui sei invitato e in cui sarai mio ospite gradito.

Ma come, tutto il 2023 dedicato solo all’ottimismo? Un anno intero? Un anno intero, sì, un anno intero dedicato a questa variabile che può fare la differenza nella tua vita, può farla veramente!

Diamo insieme uno sguardo alla tua esistenza, prendiamola in mano e facciamo la differenza: decliniamola insieme in tre direzioni: senso, coraggio, fiducia.

L’ottimismo è un elemento di cui non possiamo fare a meno, è ossigeno per la nostra mente e per la nostra anima. Alleniamolo, alleniamoci insieme! Ritroviamoci e prendiamo impegni, diamoci fiducia, stimoli… Guardiamo all’ottimismo come ad un bene necessario che non costa, è lì, alla portata di ognuno di noi.

In questa settimana, quali emozioni hai allenato? Non importa conoscere i fatti, da quali episodi siano scaturite le tue emozioni. Chiudi gli occhi e pensa solo alle emozioni.

Partiamo da qui e tracciamo un bilancio settimanale. E poi parliamone insieme, vediamo quali sono i tuoi solchi più praticati e vissuti e, se necessario, troviamo il modo di riportare alla luce quelli positivi, quelli dell’ottimismo. Allenati con me nel prossimo Eq-Cafè del 22 marzo 2023 ore 18 su Ottimismo e Purpose (Senso di Scopo)! Facciamo insieme un giro alla scoperta di questa grande risorsa interna!
Iscriviti Qui per riservare il tuo posto!

Ti aspetto,
Andrea

Mentalcoach.it

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