Un anno fa.
Oggi è più che mai attuale.
Il mio regalo per Te.
Ho appena superato un piccolo ruscelletto che si incammina poco convinto verso la sua destinazione.
Alla mia destra, qualche metro più in basso, un cespuglio di un giardino privato ospita un paio di fiori che mi sembrano estivi, non certo tardo autunnali.
Mi guardo attorno e penso a come scrivere questo articolo mentre passeggio tra le luci e le ombre di un meraviglioso borgo toscano. La potenza gentile ma vigorosa della Bellezza che mi circonda mi invita alla meditazione, alle riflessioni forse un po’ seriose, di quelle che non ammettono distrazioni o risatine. Ma, in fondo, chi lo dice che l’umorismo non sia una cosa seria?
Anche i giochi di parole, ogni tanto, riescono a metterci di buonumore e, qualche volta, farci pensare.
Il titolo di questo articolo può strapparti un piccolo sorriso; lo leggi e magari credi che il tutto si esaurisca in una risatina che nasce e muore nel viaggio di poche lettere e invece… E invece dietro si nasconde un concetto profondo, articolato, che può portare a delle modifiche migliorative importanti nelle nostre menti e nel nostro cervello.
Perché no? Usiamo l’umorismo per comunicare un concetto che, una volta ancorato al filo interdentale e a quello interMentale, sarà indelebile; uno scambio di lettera a cui avevo già fatto riferimento nello scorso articolo e che ora voglio sviscerare insieme a te.
Partiamo dai denti e dal filo che si è gentilmente prestato a questo piccolo gioco di parole: il filo interdentale.
A cosa serve? Molto semplicemente a rimuovere i residui di cibo che si vanno a depositare tra i denti. I dentisti ci consigliano di usarlo almeno una volta al giorno. C’è chi lo fa, c’è chi non lo fa…
E il filo interMentale?
Per quale pulizia è indicato?
Numerose ricerche scientifiche dimostrano come il nostro cervello sia una spugna che, volente o nolente, assorbe tutto ciò a cui viene esposto grazie alla mediazione dei nostri sensi e delle nostre emozioni.
Come nella bocca, anche nel cervello si depositano dei residui. Il filo che ci serve, però, non possiamo acquistarlo in farmacia o in un supermercato, ma dobbiamo imparare a crearlo noi stessi.
Come piccoli inventori in un laboratorio amatoriale, dobbiamo costruire uno strumento che pulisca il nostro cervello dalle scorie quotidiane.
Sì, ma come si fa?
Il tuo mental coach è qui per aprirti il suo manuale di Giovane Marmotta e costruirlo insieme a te.
Io ti darò solo delle indicazioni generali, poi dovrai essere tu a dare al tuo filo interMentale la forma che vorrai. Ci arriviamo tra poco…
Intanto voglio parlarti innanzi tutto di ciò che la spugna assorbe e che è positivo, che non va “spazzolato” via. Sono quelle informazioni e quegli stimoli che giungono dall’esterno e che, percepiti e mediati dai nostri sensi e dalle nostre emozioni, contribuiscono a renderci migliori.
Sono i mattoni con cui vengono edificate le credenze potenzianti, le convinzioni che ci aiutano nel cammino della nostra esistenza in tutti i suoi aspetti: lavoro, affetti, processo di apprendimento, finanze, capacità di esplorare, salute. Tutto.
Questa “masticazione” cerebrale è positiva perché si trasforma in una digestione di nutrimenti utili al nostro benessere e al nostro miglioramento generale.
Ma nella nostra bocca mettiamo anche caramelle, dolci e zuccheri in quantità, che contribuiscono alla formazione della carie e di altri problemi dentali. Per la nostra mente è la stessa cosa: le scorie rappresentano un pericolo per il nostro cervello, cospirando per creare un possibile deterioramento delle nostre funzioni cerebrali.
Ti ho parlato poco fa della creazione del tuo filo interMentale personale. Prima di arrivare alla tua invenzione ad hoc partiamo dal concetto di prevenzione: prima di pulire, vediamo come sporcare poco.
Evitiamo le scorie che impattano di più, e facciamolo avendo bene a mente che il nostro cervello, per quanto meraviglioso, non fa distinzione tra realtà e immaginazione.
Ora mi tocca essere impopolare, ma ambasciator non porta pena.
Prendiamo un libro horror, un film violento e un fatto di cronaca nera realmente accaduto. La nostra mente sarà in grado di ordinare queste tre situazioni su scaffali diversi distinguendo la realtà dalla fantasia, ma gli effetti delle tre vicende avranno le stesse ripercussioni nella nostra testa.
La spugna si impregnerà nello stesso modo.
Lo so che dopo questa rivelazione i fan del maestro del brivido Stephen King storceranno il naso perché la lettura dei suoi libri dà loro piacere. Lo capisco, ma bisogna distinguere tra piacere e benessere.
E, mi spiace ripeterlo, la scienza dimostra come questi, per quanto piacevoli per gli appassionati del genere, non siano contributi migliorativi.
Lo stesso accade con la realtà. I mass media ci martellano continuamente con notizie negative (con tanto di approfondimenti e approfondimenti degli approfondimenti) a ogni minuto del giorno e della notte perché l’audience si impenna con il nero e non con i colori vivi e vivaci dell’arcobaleno.
Ma qual è l’effetto su di noi? Stress, ansia, senso di precarietà, sfiducia nel prossimo.
Facciamo pulizia. Rallentiamo i giri del nostro motore e ascoltiamo il suono della Natura che finora non siamo riusciti ad ascoltare.
Ora sei pronto per assemblare il tuo filo interMentale: dagli pure la forma e le caratteristiche che vuoi.
Metti in atto tecniche di meditazione, di rilassamento, scrivi il diario quotidiano, fai attività fisica, prenditi cura del tuo corpo, dedicati alla scrittura creativa, alla scultura. L’elenco di possibilità è infinito.
Poi c’è da fare un’altra cosa. O da non fare. È il secondo proverbio che utilizzo in poche righe, ma ci sta bene: chi cammina con lo zoppo, impara a zoppicare.
Dobbiamo imparare a dire di no a certe tipologie di compagnie preferendo quelle con i denti bianchi e che usano il filo interMentale.
Possiamo migliorare solo se ci circondiamo di persone migliori, di menti brillanti. Di denti bianchi che luccicano!
Lo so, come ogni merce rara forse sono meno facili da incontrare, ma il tuo mental coach sta pensando anche a questo: mi sto dando da fare per preparare un luogo fisico meraviglioso, anche virtuale per chi non potrà presenziare di persona, in cui poterci incontrare e confrontare. Sarà un luogo inclusivo nella sua esclusività. Nessun dress code: basta il filo interMentale…
Nell’attesa, vuoi condividere con me se Tu usi il filo interMentale? Ogni quanto?
A presto,
Andrea
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